Cisti mammarie | Cisti al seno

 Cisti Mammarie: Cosa sono

Le cisti mammarie sono una condizione comune che colpisce molte donne prevalentemente nell’età fertile. Queste piccole sacche piene di liquido possono causare disagio e preoccupazione, ma la buona notizia è che di solito sono benigni e trattabili. In questo articolo, esploreremo cosa sono esattamente le cisti mammarie, i sintomi associati, come vengono diagnosticate e le opzioni di trattamento disponibili.

Cosa sono le cisti mammarie?

Le cisti  sono sacche piene di liquido che si formano all’interno del tessuto mammario. Sono molto comuni, specialmente nelle donne in età fertile, ma possono verificarsi a qualsiasi età. Queste cisti di solito variano in dimensioni, da piccole a grandi, e possono comparire in uno o entrambi i seni. Non sono cancerose e spesso sono il risultato di cambiamenti ormonali nel corpo.

Quali sono le cause delle cisti mammarie?

L’origine non è del tutto chiara, ma è nota l’azione degli ormoni estrogeni. Le cisti si formano in corrispondenza dei piccoli tubicini (dotti) che trasportano il latte prodotto dalle ghiandole mammarie. ll seno è formato da una componente ghiandolare (lobuli e dotti) e tessuto di sostegno costituito da tessuto connettivo fibroso e tessuto adiposo. Le cisti possono formarsi per anomalie nella crescita della componente ghiandolare mammaria e del tessuto fibroso che le circonda, che ostruendo la parte terminale dei condotti ne causano la dilatazione fino a formare le cisti.

Sintomi delle cisti mammarie

Possono essere asintomatiche, il che significa che molte donne potrebbero non essere consapevoli di averle. Tuttavia, quando i sintomi si verificano, possono includere:

  1. Dolore o disagio: Le cisti possono causare dolore o sensazione di tensione al seno, che spesso peggiora prima del ciclo mestruale.
  2. Noduli al seno: Talvolta, le cisti possono essere avvertite come noduli o masse palpabili nel seno.
  3. Sensazione di pesantezza al seno: Alcune donne possono avvertire una sensazione di pienezza o pesantezza al seno.
  4. Cambimenti nelle dimensioni della cisti: Le cisti possono variare di dimensioni nel tempo.

Diagnosi delle cisti mammarie

Se sospetti di avere una cisti mammaria o riscontri sintomi, è importante consultare un medico o un ginecologo. La diagnosi delle cisti mammarie di solito coinvolge i seguenti passaggi:

  1. Esame fisico: Il senologo  esaminerà il seno e palperà eventuali masse o cisti.
  2. Mammografia o ecografia: L’imaging medico, come la mammografia o l’ecografia, può essere utilizzato per confermare la presenza delle cisti e determinarne la composizione.
  3. Aspirazione: ( Agoaspirato) In alcuni casi, il medico potrebbe eseguire un’aspirazione con ago sottile per rimuovere il liquido dalla cisti. Questo può anche aiutare a confermare la diagnosi e alleviare i sintomi.

Trattamento delle cisti mammarie

Spesso non richiedono alcun trattamento, soprattutto se sono asintomatiche o se i sintomi sono lievi. Tuttavia, se il dolore o il disagio sono significativi, o se la cisti è di dimensioni considerevoli, il medico potrebbe raccomandare una delle seguenti opzioni di trattamento:

  1. Aspirazione: Come menzionato in precedenza, l’aspirazione con ago sottile può essere eseguita per rimuovere il liquido dalla cisti e alleviare il dolore.
  2. Farmaci: Alcuni farmaci, come i contraccettivi orali, possono aiutare a regolare i cambiamenti ormonali che possono causare la formazione di cisti.
  3. Chirurgia: In rari casi in cui le cisti sono grandi, dolorose o sospette dal punto di vista medico, potrebbe essere necessario rimuoverle chirurgicamente.

Conclusioni

Le cisti mammarie sono una condizione comune che colpisce molte donne, ma sono generalmente benigni e trattabili. Se riscontri sintomi come dolore o noduli al seno, è fondamentale consultare un medico per una valutazione accurata. La diagnosi precoce e il trattamento adeguato possono contribuire a garantire il tuo benessere mammarie a lungo termine. Tuttavia, ricorda che la maggior parte delle cisti mammarie non comporta rischi significativi per la salute e può essere gestita con successo con la consulenza medica appropriata

 

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Prof. Massimo Vergine-Chirurgo senologo

Direttore Unità Operativa Complessa della Chirurgia della mammella- chirurgo Breast Unit

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La Mammografia con Mezzo di Contrasto

“Mammografia con Mezzo di Contrasto – Quando serve

 

La mammografia è uno degli strumenti diagnostici più efficaci nella prevenzione e nella diagnosi precoce del cancro al seno. Nel costante sforzo di migliorare la precisione di questa procedura, i radiologi hanno sviluppato un’innovazione importante: la mammografia con mezzo di contrasto. Questo avanzato metodo consente di ottenere immagini più dettagliate e informative, migliorando la capacità di individuare lesioni sospette e metastasi.

Nell’articolo seguente, esploreremo cos’è esattamente questo tipo di esame, come funziona, quali sono i suoi vantaggi e i suoi svantaggi, nonché chi dovrebbe considerare questa opzione diagnostica.

Cos’è la Mammografia con Mezzo di Contrasto?

La mammografia con mezzo di contrasto, conosciuta anche come mammografia contrastografica, è una procedura avanzata che coinvolge l’uso di un mezzo di contrasto per ottenere immagini più dettagliate del tessuto mammario. Questo mezzo di contrasto è solitamente una sostanza iodata che viene iniettata direttamente nelle vene del paziente, simile a quanto avviene in una TAC o una risonanza magnetica.

Come Funziona?

  1. Preparazione: Prima di sottoporsi all’esame, al paziente verrà somministrato il mezzo di contrasto per via endovenosa. Ciò richiede una lieve preparazione, ma è generalmente un processo sicuro.
  2. Acquisizione delle Immagini: Dopo un breve periodo di attesa per consentire al mezzo di contrasto di diffondersi attraverso il sistema circolatorio e raggiungere il tessuto mammario, vengono acquisite le immagini. Queste immagini vengono generate utilizzando una mammografia digitale o una mammografia con tomosintesi, consentendo di ottenere viste tridimensionali dettagliate del seno.

Vantaggi della Mammografia con Mezzo di Contrasto:

  1. Migliore Visualizzazione delle Lesioni: La presenza del mezzo di contrasto rende le lesioni più evidenti nelle immagini, aumentando la precisione diagnostica.
  2. Individuazione Precoce delle Metastasi: Questa procedura è particolarmente utile per individuare metastasi da altri organi, poiché il mezzo di contrasto può rivelarle anche in una fase molto precoce.
  3. Guida per Procedure Aggiuntive: La mammografia con mezzo di contrasto può aiutare a guidare procedure aggiuntive come biopsie, semplificando l’individuazione e il campionamento delle aree sospette.

Svantaggi:

  1. Esposizione al Mezzo di Contrasto: Anche se i mezzi di contrasto sono generalmente sicuri, c’è un rischio minimo di reazioni allergiche o effetti collaterali.
  2. Costo Elevato: La mammografia  può essere più costosa rispetto alla mammografia standard.

Chi Dovrebbe Considerare la Mammografia con Mezzo di Contrasto?

Questo tipo di mammografia è generalmente consigliato per pazienti che presentano sintomi sospetti, come dolore al seno, noduli o alterazioni del tessuto mammario, o per pazienti con una storia familiare di cancro al seno. Inoltre, la mammografia con mezzo di contrasto è spesso usata per il monitoraggio di pazienti con cancro al seno già diagnosticato.

Conclusioni,

La mammografia con mezzo di contrasto è un’importante evoluzione nella diagnosi del cancro al seno. Fornisce informazioni dettagliate e migliora la capacità di individuare lesioni sospette. Tuttavia, la decisione di sottoporsi a questa procedura dovrebbe essere presa in consultazione con un professionista sanitario, valutando attentamente i rischi e i benefici in base alle esigenze individuali del paziente. La prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali nella lotta contro il cancro al seno, e questo tipo di mammografia rappresenta un passo importante in questa direzione.

 

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Biopsia al seno : quando eseguirla

Biopsia al seno

 

La biopsia al seno è una procedura medica fondamentale per la diagnosi e la valutazione del tumore al seno. Attraverso questa tecnica, è possibile ottenere campioni di tessuto dalla zona interessata e analizzarli in laboratorio per individuare eventuali cellule tumorali.

L’importanza della biopsia al seno risiede nella sua capacità di rilevare precocemente il cancro al seno in lesioni anche di pochi millimetri , permettendo una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato. Questo articolo esplorerà le diverse modalità di esecuzione di una biopsia al seno, le finalità che essa si prefigge e l’importanza cruciale che riveste nella lotta contro questa patologia.

 

1.Cosa è una biopsia al seno e come viene eseguita

Una biopsia al seno è una procedura medica che consiste nel prelevare campioni di tessuto dal seno per analizzarli al microscopio e determinare la presenza di cellule tumorali.

Ci sono diversi metodi per eseguire una biopsia al seno, tra cui l’agoaspirato con ago sottile, la biopsia con agopiù grande ,  e la biopsia escissionale. Nel caso dell’agoaspirato con ago sottile, viene utilizzato un ago sottile per aspirare piccoli frammenti di tessuto dalla massa sospetta.

La biopsia con ago grosso, invece, prevede l’utilizzo di un ago di calibro maggiore  per prelevare un campione più grande di tessuto.

La  biopsia escissionale prevede la rimozione completa del nodulo da esaminare .

Tutte queste procedure vengono eseguite sotto guida ecografica o mammografica per garantire la precisione del prelievo del tessuto. La scelta del tipo di biopsia dipende dalla dimensione, dalla posizione e dalle caratteristiche del tumore al seno.

2.Quando è necessaria una biopsia al seno

Una biopsia al seno è necessaria quando si riscontrano anomalie o alterazioni nel tessuto mammario che richiedono un’indagine più approfondita. Queste anomalie possono essere individuate tramite esami di screening come la mammografia, l’ecografia o l’esame clinico del seno.

– Alcuni segnali di allarme che potrebbero indicare la necessità di una biopsia includono

-la presenza di un nodulo o una massa palpabile nel seno,

-cambiamenti nella forma o nella dimensione del seno,

-secrezioni anomale dal capezzolo, pelle arrossata o ispessita,

-cambiamenti nell’aspetto dei capezzoli.

Inoltre, se durante gli esami di screening viene rilevato un sospetto di tumore al seno, una biopsia viene eseguita per confermare la presenza di cellule tumorali.

È importante sottolineare che non tutte le anomalie rilevate richiedono una biopsia, ma spetta allo specialista radiologo o senologo  valutare la necessità di questa procedura in base ai sintomi, ai risultati degli esami di screening e ad altri fattori di rischio.

 

3.Le finalità di una biopsia al seno:

diagnosi e valutazione del tumore al seno

 

La biopsia al seno ha due importanti finalità: la diagnosi e la tipologia del tumore al seno. La diagnosi è il primo passo per confermare la presenza di un tumore al seno e determinarne la natura (benigna o maligna) e il tipo specifico.

Attraverso l’analisi dei campioni di tessuto prelevati durante la biopsia, i patologi possono individuare la presenza di cellule tumorali e valutarne l’aggressività.

Questo permette di stabilire una diagnosi accurata e di pianificare un trattamento adeguato.

La tipologia del tumore al seno, invece, riguarda la determinazione di altri fattori importanti come la dimensione del tumore, la presenza di metastasi o la presenza di specifiche caratteristiche molecolari che possono influenzare la scelta della terapia. Inoltre, la biopsia al seno può anche essere utilizzata per monitorare la risposta al trattamento e valutare eventuali recidive o progressioni del tumore nel corso del tempo.

4.I diversi tipi di biopsia al seno e le loro caratteristiche

Esistono diversi tipi di biopsia , ognuno con le proprie caratteristiche specifiche. Uno dei metodi più comuni è l’agoaspirato con ago sottile, che prevede l’utilizzo di un ago sottile per aspirare piccoli frammenti di tessuto dalla massa sospetta. Questa tecnica è generalmente utilizzata per valutare noduli o masse solide.

Un altro tipo di biopsia è la biopsia con ago con calibro maggiore,  per prelevare un campione più grande di tessuto. Questo metodo è spesso impiegato per lesioni più grandi o per ottenere campioni più rappresentativi del tumore.

La  biopsia escissionale prevede la rimozione completa del tumore. Entrambe queste tecniche sono solitamente eseguite quando il tumore è di piccole dimensioni e facilmente accessibile. La scelta del tipo di biopsia dipende dalla dimensione, dalla posizione e dalle caratteristiche del tumore al seno, nonché dalle preferenze del medico e del paziente.

5.L’importanza della biopsia al seno nella diagnosi

precoce e nel trattamento del cancro al seno

La biopsia al seno riveste un’importanza fondamentale nella diagnosi precoce e nel trattamento del cancro al seno. La diagnosi precoce è essenziale per aumentare le possibilità di successo nel trattamento del cancro al seno.

Attraverso la biopsia, è possibile confermare la presenza di cellule tumorali e determinare il tipo di tumore, consentendo così di pianificare un trattamento specifico e personalizzato. Inoltre, la biopsia può fornire informazioni cruciali sulla presenza di specifiche caratteristiche molecolari del tumore che possono influenzare la scelta della terapia.

La biopsia al seno aiuta anche a determinare lo stadio del tumore e la sua diffusione, permettendo di valutare la necessità di ulteriori trattamenti come la chemioterapia, la radioterapia o la chirurgia.

In definitiva, la biopsia al seno svolge un ruolo determinante nel fornire informazioni diagnostiche e prognostiche che guidano il percorso di cura del paziente affetto da cancro al seno.

In conclusione , la biopsia al seno riveste un ruolo fondamentale nella diagnosi pecoce e nel trattamento del cancro al seno. Attraverso questa procedura, è possibile ottenere campioni di tessuto dal seno e analizzarli in laboratorio per individuare eventuali cellule tumorali. Questo permette di confermare la presenza del tumore, determinarne la natura e il tipo specifico, valutarne l’aggressività e stabilire una diagnosi accurata.

Grazie a queste informazioni, i medici possono pianificare un trattamento personalizzato e adeguato, che può includere interventi chirurgici, radioterapia, chemioterapia o terapie mirate. Inoltre, la biopsia al seno consente di monitorare la risposta al trattamento nel corso del tempo e valutare eventuali recidive o progressioni del tumore.

La tempestiva diagnosi e il trattamento appropriato derivati dalla biopsia al seno possono fare la differenza nella sopravvivenza e nella qualità di vita delle donne affette da cancro al seno. Pertanto, è fondamentale promuovere la consapevolezza sull’importanza di questa procedura e incoraggiare le donne ad effettuare gli esami di screening e a consultare un medico in caso di anomalie al seno.

Prof. Massimo Vergine

Direttore Unità Operativa Complessa della Chirurgia della mammella

Policlinico Umberto I -Roma

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Quadrantectomia per il tumore al seno

Cosa vuol dire Quadrantectomia?

La quadrantectomia è l’intervento chirurgico di prima scelta per la rimozione del tumore alla mammella che dall’inizio deglia anni 80 ha sostituito l’intervento di mastectomia che veniva eseguito di routine.

L’intervento prende il nome dal fatto che idealmente la mammella è divisa in 4 quadranti e consiste nell’asportazione della sola area della mammella in cui è localizzato il tumore , talvolta con la cute sovrastante.

Deve essere seguita per  garantire l’aspetto oncologico dalla radioterapia, per proteggere il seno sia dalla recidiva locale , sia dalla comparsa di un nuovo tumore.

In genere questo tipo di intervento viene consigliato per tumori con dimensione sotto i 2 centimetri.  In caso di mammelle molto grandi anche la misura di 3 centimetri può essere presa in considerazione-

Chi ha introdotto la quadrantectomia?

La diffusione della quadrantectomia è una vittoria tutta italiana che si deve a Umberto Veronesi, che negli anni ’70 comprese che la mastectomia era un intervento troppo aggrassivo per tumori molto piccoli  e soprattutto se poco aggressivi. Dal 1973 avviò uno studio su 700 donne, metà delle quali sottoposta alla tradizionale mastectomia totale, mentre l’altra metà sottoposta a quadrantectomia seguita da radioterapia.

Nel 1981 i primi risultati di quello studio furono pubblicati sul New england Journal of Medicine e non lasciavano dubbi. Le donne dei due gruppi non presentavano differenze sia  nella sopravvivenza sia nel tempo trascorso prima di un eventuale terapia.

Le due tecniche erano quindi equivalenti sotto il profilo dell’efficacia.

La quadrantectomia comunque riduceva drasticamente l’impatto sull’immagine corporea della donna in quanto evitava la mutilazione del seno e quindi migliorava l’aspetto psicologico . Pertanto le donne accettavano meglio la rimozione parziale del seno.

 

Prof. Massimo Vergine

Direttore UOC della Chirurgia della mammella

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Terapie per il recettore Her 2 nel tumore al seno

Terapie per il recettore Her 2 nel tumore al seno

Le seguenti terapie mirano a specifici recettori ( her 2) che controllano la crescita delle cellule tumorali.

Mentre la chemioterapia si rivolge a tutte le cellule che si dividono rapidamente, le terapie mirate, grazie alla loro  della loro specificità, hanno meno probabilità di danneggiare le cellule sane.

Le terapie biologiche, un tipo di terapia mirata, utilizzano proteine ​​prodotte in laboratorio per sfruttare il sistema immunitario del corpo per aiutare a distruggere le cellule tumorali. Questi trattamenti mirano a molecole sulla superficie delle cellule tumorali. Altre terapie mirate utilizzano farmaci contenenti piccole molecole che entrano nelle cellule e bloccano i segnali su cui si basa il cancro per la crescita.
Terapie mirate per il carcinoma mammario HER2 positivo

Trastuzumab (Herceptin)


Questo è il trattamento biologico più utilizzato per il cancro al seno ed è usato per trattare il carcinoma mammario HER2-positivo sia in fase iniziale che avanzata. Circa il 20% dei tumori al seno ha troppe copie del gene HER2 (Human Epidermal growth factor Receptor 2) che a sua volta produce troppe proteine ​​HER2 (recettori) sulla superficie delle cellule di cancro al seno. Questi cancri sono noti come HER2-positivi. I recettori ricevono segnali che dirigono le cellule a crescere e moltiplicarsi.

Herceptin è un anticorpo monoclonale fabbricato in laboratorio ed è stato progettato per riconoscere e legarsi alle proteine ​​HER2 sulla superficie delle cellule tumorali. Rallenta o ferma la crescita del carcinoma mammario HER2-positivo attaccandosi ai recettori e bloccando i segnali di crescita. Inoltre stimola il sistema immunitario del corpo a distruggere le cellule tumorali.

Un corso di Herceptin della durata di 12 mesi per il trattamento del carcinoma mammario in fase iniziale è stato finanziato pubblicamente in Nuova Zelanda dal 2008. Nel carcinoma mammario avanzato / metastatico, il trattamento è finanziato fino a quando il paziente continua a beneficiare.

Herceptin non va a vantaggio delle persone il cui cancro è risultato negativo per i recettori HER2.

Come viene dato Herceptin?

Nel carcinoma mammario precoce, Herceptin viene somministrato in associazione con un regime chemioterapico e successivamente continuato ogni 3 settimane per completare 12 mesi di trattamento. Viene somministrato per infusione in una vena o una porta. Il trattamento viene somministrato in ospedale o in clinica e di solito richiede circa 30 minuti, anche se la prima dose viene somministrata più lentamente nell’arco di 90 minuti per verificare eventuali reazioni avverse.

Possibili effetti collaterali:

Reazioni all’infusione Queste possono includere febbre e brividi, dolori muscolari, specialmente con la prima dose.
Nausea
Mal di testa, vertigini
Mancanza di respiro
Fatica
Lividi a causa del basso numero di piastrine.
Problemi di cuore:

Questo è un effetto collaterale serio ma meno comune. Herceptin può danneggiare il muscolo cardiaco e ridurre la sua capacità di pompare in modo efficace. Il medico controllerà la salute del tuo cuore prima, durante e dopo il trattamento, sottoponentdoti a ecocardiogramma prima e durante il corso del trattamento per assicurarti che il tuo cuore funzioni correttamente. I problemi cardiaci sono più comuni nelle persone trattate con chemioterapia con Herceptin e antracicline come l’adriamicina.
 

Pertuzumab

Questo è un altro trattamento anticorpale monoclonale che viene utilizzato per il trattamento del carcinoma mammario HER2 positivo avanzato / metastatico. Viene anche somministrato per infusione endovenosa.

Pertuzumab è usato contemporaneamente alla chemioterapia con Herceptin e Docetaxel. Perjeta è attualmente indicato per i pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo che non hanno ricevuto precedente terapia anti-HER2 o chemioterapia per la sua malattia metastatica.

Terapia per metastasi ossee con bifosfonati

I bisfosfanati sono un gruppo di farmaci che sono stati comunemente usati per combattere la perdita ossea e ridurre il rischio di fratture nelle persone con osteoporosi e nel cancro che ha metastasi all’osso.

Tuttavia, molti studi hanno dimostrato che la terapia con bisfosfato può inibire lo sviluppo delle metastasi ossee e migliorare la sopravvivenza quando somministrata come terapia adiuvante alle donne in postmenopausa con carcinoma mammario in fase iniziale. Ciò include le donne che stanno sopprimendo la loro funzione ovarica.

I bisfosfanati possono essere somministrati per via endovenosa o in compresse.

– L’acido zoledronico viene somministrato per infusione ogni sei mesi per un periodo di 2 anni
-Risedronato è somministrato per via orale.

La terapia con bisfosfato viene ora utilizzata in circa due terzi dei pazienti in post menopausa, quindi parla con il tuo oncologo per vedere se questo trattamento è appropriato per te.

Per maggiori informazioni sul tumore della mammella  www.massimovergine.it